L’atleta del Giulianova basket in carrozzina era col padre, ferito al volto, a Roma. La solidarietà del Coni
GIULIANOVA – “Indignazione e rabbia per il vile atto di razzismo di cui è stata vittima l’atleta Beatrice Ion, aggredita ieri insieme a suo padre” ad Ardea (Roma). La esprime la Polisportiva Amicacci Giulianova, società sportiva paralimpica nella quale milita Beatrice Ion, cestista della nazionale italiana di basket in carrozzina.
“Beatrice vive in Italia da 16 anni ed è nazionale azzurra – ricorda in una nota l’Amicacci -. Ha subito offese a sfondo razziale e discriminatorio, mentre il padre è finito in ospedale per un colpo allo zigomo. La società si unisce alla denuncia del vergognoso episodio e auspica che i colpevoli vengano presto individuati. La lotta al razzismo resta al centro dei valori dell’Amicacci, da sempre impegnata per abbattere ogni forma di discriminazione. A Bea, da due anni in Abruzzo dove frequenta l’Università di Teramo, un abbraccio da tutta la famiglia Amicacci“.
Anche il presidente regionale del Coni Abruzzo, Enzo Imbastaro, esprime vicinanza all’atleta: “Ho letto quanto accaduto e sono esterrefatto. Purtroppo queste storie si stanno ripetendo con una certa frequenza e per questo dobbiamo alzare il livello di attenzione su episodi gravi in modo da evitare una pericolosa escalation. A Beatrice Ion vanno la vicinanza mia personale, del Coni Abruzzo e di tutto lo sport abruzzese“.
Beatrice Ion e suo padre Viorel Eduard, sono stati vittime di un’aggressione a sfondo razziale mentre si trovavano di fronte al cancello della loro casa di Roma. Il padre, al grido “tornateve a casa” è stato anche aggredito a pugni ed è stato ricoverato in ospedale con la sospetta frattura di uno zigomo. La giovane atleta di basket in carrozzina è stata anche fatta segno di offese riferite alla sua disabilità.